Castello Sforzesco

Il Castello Sforzesco è stato per secoli il simbolo del potere esercitato dai Signori di Milano e dai dominatori stranieri. Solo nel Novecento ha assunto l’aspetto di un luogo di cultura. Il suo nome riporta al XV secolo, all’epoca di Francesco Sforza, che lo volle ricostruire a partire dal 1450, ma l’origine del Castello è più antica: sorse infatti per volere di Galeazzo II Visconti nella seconda metà del Trecento.
In seguito all’Unità d’Italia (1861) e all’acquisto del complesso da parte della città di Milano, si apre la fase del restauro e della ricostruzione, che vede protagonista l’architetto Luca Beltrami. Nel 1905 viene inaugurata la Torre del Filarete, completamente riedificata. Il Castello è così restituito alla città e destinato ad accogliere musei e biblioteche, assumendo la funzione culturale e pubblica che ancora oggi lo caratterizza.
Il Castello si compone di diverse sezioni: l’Edificio monumentale, il Piano terreno della Corte Ducale col museo d’Arte Antica, il Piano primo della Corte Ducale con la raccolta dei mobili e la pinacoteca, il Primo e secondo piano della Rocchetta con le raccolte d’Arte Applicata e il museo degli strumenti musicali, il Sotterraneo della Rocchetta e la Sala Viscontea col Museo della Preistoria e il Museo Egizio, le Merlate, il Rivellino e la Stanza delle Guardie.